Marzo, 2022
05Mar15:00CRITICAL MASS IN BICI15:00 Piazza BraTipologia evento:Manifestazione
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PER RIVENDICARE CASA, PACE, SALUTE, REDDITO E GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE PER TUTTE E TUTTI. - PER DIRE NO ALLA GUERRA. - PER CHIEDERE MENO SPESE MILITARI E PIU' SOLDI PER I
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PER RIVENDICARE CASA, PACE, SALUTE, REDDITO E GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE PER TUTTE E TUTTI.
– PER DIRE NO ALLA GUERRA.
– PER CHIEDERE MENO SPESE MILITARI E PIU’ SOLDI PER I SERVIZI SOCIALI E IL WELFARE.
ORE 15: PIAZZA BRA – PRESIDIO DAVANTI AL COMUNE.
BASTA AUMENTI DELLE BOLLETTE E STOP AL CAROVITA!
A SEGUIRE: CRITICAL MASS IN BICI CHE TOCCHERÀ ALCUNI EDIFICI PUBBLICI VUOTI E ABBANDONATI DA ANNI CHE POTREBBERO ESSERE UTILIZZATI PER REALIZZARE ALLOGGI
POPOLARI E SPAZI SOCIALI
DISERTARE LA GUERRA!
Da due anni siamo nel mezzo di una crisi sanitaria, climatica, economica senza precedenti che non solo produce disastri ambientali e ha favorito l’insorgere del Covid, ma che ha prodotto povertà, disoccupazione, licenziamenti in tutti i paesi del mondo.
Intanto i ricchi, le elite globali, principali responsabili di questa devastazione sociale, sono diventati enormemente più ricchi e avidi.
Speculazioni finanziarie, interessi industriali, conflitti di natura geopolitica stanno producendo un’impennata fortissima dei prezzi del gas, dell’energia elettrica, con effetti inflazionistici devastanti sul reddito di una fascia sempre più ampia di popolazione. Sempre più persone nella nostra città, già duramente provate da due anni di pandemia e dalle relative chiusure e restrizioni, si trovano nella condizione di dovere spegnere il riscaldamento e magari anche di dover rinunciare alle cure mediche. Il caro energia inoltre sta mettendo in discussione gli obiettivi, già di per sé limitati, della transizione verde: si continua a incentivare l’uso del gas, si dà il via libera alle trivellazioni nell’Adriatico, si parla di ritorno al nucleare e addirittura al carbone, con buona pace della centralità della questione ambientale tanto sbandierata a parole.
Al caro-bollette a Verona si aggiunge anche l’emergenza abitativa con più di 1000 sfratti in esecuzione tra città e provincia. Lo stiamo denunciando pubblicamente ormai da settimane, senza che dalle istituzioni arrivino risposte concrete e proposte per risolvere strutturalmente il problema. Al Laboratorio Autogestito Paratod@s stiamo ancora ospitando dieci lavoratori migranti tra cui un bambino di dodici anni con il padre, perché i posti letto nei dormitori sono insufficienti, perché l’offerta di alloggi popolari è del tutto inadeguata. Ed il problema non riguarda solo le persone che ospitiamo, ma decine e decine, probabilmente centinaia, costrette tutte le notti a ricoveri di fortuna.
Oltre a tutto ciò, ci troviamo purtroppo di fronte alla guerra in Ucraina: ultimo episodio di una lotta per la leadership globale in atto ormai da trent’anni. Come sempre il prezzo anche di questa guerra verrà pagato dalle popolazioni, dai cittadini, soprattutto quelli delle fasce sociali più basse, che già vedono ulteriori aumenti delle bollette e dei carburanti, che vanno contrastati con incremento di reddito sia per chi lavora sia per chi è senza lavoro.
La guerra inoltre provocherà milioni di profughi tra la popolazione civile. Queste persone dovranno essere giustamente accolte, senza dimenticare però coloro che scappano da tante altre guerre e situazioni di crisi in atto in aree geografiche più lontane.
È ora di mobilitarsi, di schierarsi contro chi sta trascinando l’umanità alla catastrofe. È ora in poche parole di disertare la guerra e le sue logiche devastatrici. Facciamolo subito costruendo una prima giornata di mobilitazione sabato 5 marzo per cominciare a declinare la nostra diserzione.
Per noi disertare la guerra significa ribellarsi subito agli aumenti delle bollette, che devono essere tagliate dalle aziende che forniscono i servizi, come AGSM e AIM, o come ENEL, e che invece sono maggiorate quasi del 100%. Significa chiedere che le bollette vengano pagate in base al reddito, come abbiamo già chiesto durante lo sciopero generale dell’11 ottobre scorso.
Disertare la guerra significa abbandonare definitivamente il fossile e il nucleare.
Disertare la guerra significa pretendere che la vera transizione ecologica sia pagata da chi si è arricchito inquinando il pianeta.
Disertare la guerra significa bloccare le spese militari e destinare i miliardi stanziati nel PNRR a disoccupati, poveri, alle famiglie, alla scuola e alla sanità e non a Confindustria e a chi ha triplicato i profitti durante la pandemia.
Disertare la guerra significa pretendere aumenti di stipendio per contrastare l’inflazione.
Disertare la guerra significa avere case a prezzi accessibili, aumentare l’offerta di alloggi popolari, creare fondi di garanzia per tutelare i proprietari di case per renderli disponibili ad affittare a lavoratori italiani e stranieri in difficoltà.
Disertare la guerra significa aprire i confini e creare politiche di accoglienza per tutti/e quelli/e che scappano.
DISERTARE LA GUERRA È RIVENDICARE PACE, SALUTE, REDDITO E GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE PER TUTTI/E!!!
Orario
(Sabato) 15:00
Luogo
Piazza Bra
piazza bra, verona
Organizzatore
Laboratorio Autogestito Paratodosparatods19@gmail.com