Luglio, 2022

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Uno sguardo che si apre sulla potenza e la bellezza della natura e sulla poesia che ne può scaturire. Le parole di questa straordinaria avventura sono accompagnate dalle sonorità
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Una fiaba moderna, sul filo di un incontro inconsueto tra un solitario pastore e un giovane uomo di città, iniziata durante una sua escursione ai piedi delle Alpi. Dopo quel primo causale giorno, il narratore tornerà più volte a distanza di anni a condividere con “l’uomo che piantava gli alberi” pane, silenzio e amore della natura.”
Un testo meraviglioso sulla inesauribile capacità di rinascita dell’uomo che segue ad ogni desolazione.
L’uomo che piantava gli alberi trasforma una landa desolata e disabitata, col tempo e forza d’animo, in una rigogliosa foresta, richiamandovi la vita sia vegetale che animale e quindi umana.
Giono ha donato agli uomini questo racconto nel 1953, dopo la distruzione materiale e spirituale dell’Europa della seconda guerra mondiale, quale metafora della possibilità di rigenerare prosperità dopo la desolazione. ” Se si teneva a mente – scrive Giono – che tutto era scaturito dalle mani e dall’anima di quell’ uomo senza mezzi tecnici si comprendeva come gli uomini potrebbero essere altrettanti efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione”.
“Non possiamo continuare ancora ad inquinare terreni, acqua a aria. Dobbiamo agire adesso per preservare le terre e i mari. E possiamo spingerci oltre, cercando di riparare ai danni che abbiamo causato. Gli uomini possono controllare le emissioni, ma solo gli alberi possono assorbire il biossido di carbonio colpevole del riscaldamento globale. Piantare alberi è uno dei modi per far girare al contrario le lancette…”
Sebastào Salgad
NGRESSO 10 €
Prenotazione obbligatoria
Orario
(Venerdì) 19:00 - 21:00
Luogo
Agri - Parco Villa Are
Via Torricelle, 6, 37128 Verona VR
Organizzatore
Modus - Spazio cultura