Proseguendo nel nostro intento di conoscere e far conoscere le realtà che popolano il quartiere di Veronetta, siamo andati a fare due chiacchiere con i proprietari della bottega Terracotta, che da poco più di un anno propongono una sfiziosa gastronomia vegetariana.
Per cominciare…Chi è della coppia che cucina?
Lui fa tutte le cose golose, focaccia, pane, la maggior parte dei dolci. Io invece le zuppe, polpettine, involtini. Siamo una coppia sposata, io di Bolzano, lui di Verona; ho studiato scienze dell’ educazione e pedagogia qui a Verona, poi ho deciso di essere una pedagogista gastronomica…. c’est a dire, educare attraverso il cibo. Lui metodico, io creativa. Un mix perfetto.
Com è che avete deciso di intraprendere quest’ attività?
Io lavoravo come educatrice in comunità, avevamo già una bambina ed io mi sono licenziata; lui era scontento del lavoro e quindi abbiamo cercato di realizzare questo piccolo sogno: preferisco questo mestiere perchè è più ritmico, è un lavoro di relazioni, la gente entra e sorride, è contenta, e questo nei nostri lavori precedenti non sempre accadeva, non è scontato insomma.
E quindi avete aperto questa….? come la descrivereste?
Bottega gastronomica di quartiere: sta diventando un piccolo punto di riferimento a Veronetta. L’ idea è che noi facciamo da mangiare come ci piace mangiare. Come scritto sulla mappa di Salmon siamo una Gastronomia vegetariana, qui non si trova carne; nonostante questo, di turisti ne sono venuti parecchi! Direi che la mappa ha funzionato, addirittura quando la propongo ai clienti mi dicono che ci hanno trovato grazie a quella!
In che modo selezionate prodotti e fornitori?
Non è una scelta facile, noi comunque prendiamo decisioni in base alla qualità del prodotto: prima di aprire abbiamo conosciuto i ragazzi della Folaga Rossa, orticultura ecologica nel parco dell’ Adige, che ci forniscono la verdura e la farina. L’ olio, ad esempio, lo prendiamo da un nostro cliente siciliano: non è certificato, ma è buono e noi ci fidiamo: ecco, quando si tratta di selezionare i prodotti noi preferiamo la fiducia ad una certificazione bio.
Quindi la vostra bottega non è esclusivamente bio?
No, perchè il bio non è necessariamente il prodotto migliore. Non abbiamo solo biologico: ad esempio il riso è di una piccola azienda di Biella, proviene interamente dai loro campi e non è certificato. La denominazione bio è un po’ una cavolata, qui in Italia sembra quasi una mania; oltretutto la legislazione bio tollera l’ utilizzo di alcune sostanze dannose. Per esempio la farina biologica può essere trattata con alcuni additivi nocivi; la farina che utilizziamo noi non è certificata, ma paradossalmente è molto più sana!
Parliamo dei vostri piatti: il cliente cosa può acquistare?
Al momento, qui si possono acquistare solo piatti preparati da noi, non i prodotti confezionati; in un futuro prossimo si, siamo in attesa di un ulteriore licenza. C’è anche il posto per mangiare qui, siamo aperti dal lunedi al sabato dalle 8.00 alle 15.00.
Ma quella è farinata? E il bestseller?
Farinata di ceci, ce l’ ha insegnata un amico che ha un ristorante di cucina genovese a Montorio poco prima dell’ inaugurazione: è piaciuta, ed ora la facciamo tutti i giorni. I bestseller? In tanti mangiano la zuppa, gli zaletti veneti ed i muffin.
Siete felici? E i conti tornano o si fa fatica?
Si, un’ altra vita. Bella gente, è una buona vita. Facciamo tutto insieme, prima non ci vedevamo mai; anche la piccola Maria, che ha compiuto da poco 3 anni, viene qui spesso. Alla mattina silenzio e concentrazione, poi lavoriamo con la radio perennemente accesa! Ormai siamo insieme 24 ore al giorno, ma siamo felici e sereni. I ritmi sono impegnativi, si comincia presto ed alle 21 crolliamo a letto! Per quanto riguarda i conti, li facciamo tornare: bisogna sapersi accontentare, il nostro scopo non è il massimo guadagno, ci piace pensare di rimanere una piccola realtà.