“Deserto per Verona”. Lo sapete, a noi di Salmon Magazine tutto ciò che è “per Verona” è per qualche motivo affascinante. Scoprire che uno dei progetti musicali più interessanti ed “esportabili” della nostra città abbia dedicato tutta l’estate a suonare esclusivamente per Verona ci fa un certo effetto. E quando la curiosità si è fatta troppa, abbiamo deciso di fare due parole con il Collettivo Musicale (come si definiscono loro) per capire qualcosa in più.
Ecco cosa ci hanno raccontato.
Correggetemi e fermatemi in qualsiasi momento. Allora: Deserto per Verona è una serie di date (quasi 30 al momento) che state facendo esclusivamente tra Verona e Provincia. C’è una motivazione particolare dietro questa iniziativa o semplicemente non vi vuole più nessuno fuori da Verona?
Premesso che se nessuno ci volesse fuori da Verona non te lo verremmo a dire, diciamo che si tratta di un progetto che in realtà è il punto di arrivo di un percorso che ci ha portato a suonare davvero tanto in tutta Italia e non solo (compresa una doppietta al Primavera Sound a Barcellona, ndr). Quando arrivi ad avere uno status di band che suona in tutta Italia, automaticamente la tua città diventa il luogo in cui tornare da vincitore, da artista arrivato e in cui normalmente si concentra la maggior parte del tuo pubblico. Il modo migliore da un punto di vista pratico ed economico di gestire questa concentrazione è ridurre il numero di concerti nella città madre e fare in modo che siano degli eventi irresistibili, dei rilanci continui in cui crescere di volta in volta. Abbiamo fatto così anche noi, seguendo un processo che imponesse luoghi sempre più grandi, eventi a produzione e una buona dose di soldout. Ma la regola numero uno era “dire NO a qualsiasi proposta da Verona”. I concerti dovevano essere i pochi decisi e gestiti da noi.
Non un atteggiamento da bravi Salmoni…
Assolutamente no. Però era ed è la prassi. Semplicemente con il tempo ci siamo accorti che, a causa di queste regolette, di non poter suonare nei luoghi e per le persone per cui volevamo davvero suonare. Da qui Deserto per Verona, un tour di concerti per quei posti e persone che con la loro attività (dalla gastronomia alla biblioteca, fino alle associazioni culturali) quotidianamente si impegnano per rendere Verona un posto migliore. Ci siamo proposti a moltissimi e molte sono state le proposte, alle quali, salvo impossibilità fisica, abbiamo sempre detto sì.
Ecco, rompere le regole! Questo è davvero controcorrente.
Eh ci spiace deluderti ancora… Non abbiamo tolto le regole, ne abbiamo messe delle altre:
- Non esistono limiti tecnici. Non c’è un palco? Si suona per terra. Non c’è un impianto? Si suona in acustico.
- Non esistono limiti economici. Non hai budget? Suoniamo gratis (ma se ne hai per assurdo puoi pagarci anche di più di quello che valiamo e sostenere il progetto)
- Ogni concerto deve cercare di essere diverso dagli altri e di adattarsi al luogo/persone che lo ospita.
Interessante. Credo che sia anche un modo per creare cultura no? Mi spiego meglio, con deserto per Verona create concerti dove non ci dovrebbero essere. Ok, questo non vale se suonate in un festival in cui se non ci foste voi ci sarebbe qualcun altro… Però suonare passeggiando sul Corno d’Aquilio, portare un concerto alla gastronomia Terracotta (che mai che io sappia ha ospitato un concerto) o, qualsiasi cosa sia, in via XX Settembre, per la “traversata di via XX Settembre”…
Hai centrato un altro punto. Con Deserto per Verona, ci mettiamo al servizio di tutte quelle realtà che si impegnano per una città migliore. Vogliamo farlo anche noi, con quello che sappiamo fare meglio, cioè suonare. Sulla traversata di via XX Settembre avrai notizie a breve.
Mi piace questo Deserto per Verona. E trovo sia un progetto molto profondo e da quello che vedo anche decisamente sincero. La gente sta capendo secondo voi?
Questa è una delle sfide più importanti di questo progetto. Sicuramente la gente si è mostrata incuriosita e nessuno (tranne te!) ha mai condiviso con noi la visione per cui tutto questo sembrasse un tornare indietro visto in chiave negativa. Alcuni hanno capito al volo lo spirito del progetto, da chi ci ha accettato di organizzare una data fino a quelle persone che, venendo a sentirci in diverse occasione di questo bizzarro tour, ci hanno dimostrato di aver colto al 100% lo spirito di questo tour. Molti i “curiosi”: da chi voleva capire come mai “deserto”, come mai niente date in giro per l’Italia… Forse tra chi ha capito e chi ha mostrato genuino interesse raggiungiamo un livello di comprensione del progetto più che soddisfacente. E comunque siamo solo a metà del nostro percorso.
Ci parlate della combo di date su René Daumal?
Fantastico che tu lo conosca e che ci chieda di lui. René Daumal per noi è un artista fondamentale. Il suo capolavoro il Monte Analogo (Il Monte Analogo. Romanzo d’avventure alpine non euclidee e simbolicamente autentiche, 1968 Adelphi) è per noi fonte costante di ispirazione e di studio.
È proprio partendo da questo breve ma ricchissimo testo che imposteremo le due data su Daumal: una il 4 Agosto, in una salita verso la cima del Corno d’Aquilio, suonando e leggendo il Monte Analogo e una di “avvicinamento” il 30 luglio alla stupenda libreria Pagina Dodici, in cui, ancora con intervalli musicali, si parlerà liberamente di René Daumal.
Ad entrambi gli incontri non serve arrivare preparati. Certo che volendo tuffarsi nella lettura, il Monte Analogo è un libro che si legge in un pomeriggio.
Non solo Daumal però. Sta prendendo forma anche un altro immaginario: quello che rimanda all’Aleph di Borges, con il simbolo del deserto, il tema ricorrente del labirinto…
Anche Borges ci piace molto in effetti. Come Daumal, riesce in modo chiaro e semplice a sviluppare narrazioni con chiavi di lettura stratificate. Sono così tante le codifiche che ha messo nelle sue opere che sicuramente si può scavare più di quanto lo stesso Borges abbia effettivamente fatto. A volte sembra che tutto quello che ha scritto sia a priori collegato: in realtà non è così, il fatto è che è riuscito a creare un mondo così profondo in cui, una volta immersi tutto è possibile.
Questo per noi è un punto di arrivo artistico altissimo: riuscire a creare un’opera che vada oltre quello che abbiamo costruito, in cui l’ascoltatore possa specchiarsi e ritrovarsi, vedendo se stesso e non noi, anche catturando emozioni opposte a quelle che abbiamo riversato nell’opera. Una volta una persona ci ha detto “L’artista non deve curarsi di trasmettere il proprio messaggio: ma far si che la propria arte scaturisca emozioni in chi ne gode. Non importa quale sensazione sia”. Parola del Maestro Piero Rattalino, grande pianista e musicologo italiano. In una frase, l’artista è traghettatore dell’arte, nulla di più, consegna l’opera all’ascoltatore e l’opera è uno specchio: l’ego dell’autore svanisce, e quello che ne rimane è l’immagine, sempre diversa, di chi si sta riflettendo nello specchio.
Ma usciamo dal labirinto di Verona per entrare in un altro: Il Labirinto della Masone a Fontanellato (Parma). Diteci qualcosa sulla data speciale del 16 Agosto. Spiegandoci anche come, in un’estate dedicata a Verona, ci sia una data in provincia di Parma.
Ma ci stai accusando di barare! Allora partiamo proprio da questo. La data al Labirinto è la massima celebrazione di Deserto per Verona come di qualsiasi percorso di ricerca e crescita interiore che ognuno può compiere. Se vuoi fare qualcosa per gli altri, nel nostro caso creare arte (ma vale per tutto), il primo passo è riconciliarsi con se stessi. Poi, una volta che ci siamo guardati dentro, risolvendo il nostro labirinto, siamo pronti per donarci agli altri. Noi stessi può anche essere un “noi due” inteso come coppia di amanti, o un “noi” come famiglia, gruppo, comunità… Un organismo unico alla fine. Nel nostro caso di C+C il nostro labirinto è stato Deserto per Verona. Devi vedere la data al Labirinto come una sorta di rito simbolico, di condivisione e apertura al centro di un vero Labirinto, un’occasione per guardarsi dentro. Molto speciale e molto suggestiva. Abbiamo risolto il nostro labirinto e ci sentiamo pronti, nel nostro piccolo, ad aprirci agli altri. È questo principalmente la data alla Masone: un’apertura o, se ci permetti di osare con le parole, un dono. Se poi la tua domanda mirava a ottenere qualche contenuto…Massima segretezza per ora.
Permettici ancora un appunto. Questo concetto del guardarsi dentro e del riconciliarsi per aprirsi agli altri è un sapere antichissimo: noi l’abbiamo trovato nei tarocchi ed è universalmente il significato primo del 21esimo arcano maggiore, il Mondo.
Intorno a questa data e non solo, vale anche per Deserto per Verona, state costruendo un immaginario molto forte: i poster, le illustrazioni, le animazioni, i video…
È molto semplice: in primo luogo è un’apertura verso altri mondi artistici che stiamo sperimentando con immenso piacere e interesse e in più è stata una bellissima occasione di allargare il collettivo a tre persone che ci stanno dando prova di una sensibilità rimarchevole.
Sono Stefano Bellamoli, che sta curando l’aspetto foto e video, Mattia Spok Pasquali che sta illustrando e animando e Anita Poltronieri che si occupa della grafica e di coordinare l’immagine. Con loro è una ricerca continua guidata da una voglia di sperimentare sincera e sconfinata: quel tipo di slancio che ti fa lavorare tutta la notte letteralmente drogandoti di stupore e meraviglia.
Come si dice qui a Verona: che tega!
A noi di Salmon se posso dirvi, il poster di Deserto per Verona esalta parecchio. Se qualcuno ne volesse una copia come si fa?
Ci fa stra-piacere! Anche a noi piace molto un po’ per tutte le cose che ci siamo detti fino ad ora: è frutto dell’immaginazione di Mattia e rappresenta la sua visione. Anche qui l’opera diventa arte e quello che passa non è per forza il messaggio che ha guidato il suo autore. Ognuno ci vede una cosa diversa. La dimensione 50×70 poi è pazzesca e ti permette di entrarci davvero dentro.
Per averne una copia basta venire ad uno dei concerti di Deserto per Verona oppure scrivendoci a cpiucmassagross@gmail.com . Tra l’altro non avendo dischi o altro merchandising, questo è il modo con cui sostenere il progetto.
Fantastico. Io sarei anche a posto. C’è altro che volete dire?
Sì, Salmon Magazine è una figata pazzesca!
Deserto per Verona, prossime date.
25 luglio – Red Zone Art Bar (San Giorgio di Valpolicella)
26 luglio – Volcana (San Briccio)
30 luglio – Pagina12
03 agosto – Wild Vibrations (Sant’Ambrogio di Valpolicella)
04 agosto – Il Monte Analogo sul Corno d’Aquilio
23 agosto – Film Festival della Lessinia (Bosco Chiesanuova)
20 settembre – Traversata di Via XX Settembre
22 settembre – Giardino Magenta (Villafranca)
31 settembre * – Festa di Deserto per Verona a Casa nostra
(date in aggiornamento)
* se stai pensando che sia un errore ricorda che nulla è come sembra.
Date passate
Anteprima
4 maggio – Biblioteca Civica di Verona
29 maggio – Terracotta Gastronomia Vegetariana (rinviata)
08 giugno – Rocket Radio
10 giugno – Terracotta Gastronomia Vegetariana
14 giugno – Cicloostaria
16 giugno – Ca’ Magre (Isola della Scala)
20 giugno – Giornata Mondiale del Rifugiato, One Bridge To Idomeni
22 giugno – Giardino dei Nani, Associazione Le Fate onlus
28 giugno – Balera Veronetta
29 giugno – Muovimenti (Sommacampagna)
05 luglio – Società agricola La Folaga Rossa
11 luglio – Bridge Film Festival
12 luglio – Art & Sound, Liberamente Cavaion (Cavaion Veronese)
13 luglio – Hermete (Fumane)
17 luglio – C3 Spazio Creativo (Pescantina)
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