Cari salmoni, se nella vostra vita siete già stati a Campo di Brenzone, non servono presentazioni. Se invece non sapete di cosa parliamo, bisogna rimediare, perché a questo minuscolo borgo antichissimo sul Lago sul di Garda si associa un’unica parola: magia.

Noi lo conosciamo perché da anni un gruppo di sognatori indefessi organizza le Notti magiche a Campo (to’ guarda, “magiche” anche loro), cioè una rassegna di concerti di vario genere, dall’omaggio a Luigi Tenco con la band di Ottolini a Gino Paoli. Sono concerti che si ascoltano seduti su un prato fra un centinaio di ulivi secolari, la brezza che rinfresca l’aria, le stelle a pizzicare il cielo, con il lago da una parte, il Baldo dall’altra e una meravigliosa cornice di case in pietra.

Qualche mese fa il sogno sembrava sul punto di svanire, quando il nostro gruppo di indefessi, capeggiato da Sonia Devoti, già presidente del C.T.G. Brenzone, si è lanciato in un’avventura ancora più idealista: in 8 amici hanno fondato l’impresa sociale “Campo Teatro degli Ulivi” e hanno rilanciato. Ci ha raccontato lei stessa com’è andata…

«Circa un anno fa è venuto a mancare il proprietario del terreno, che ci concedeva in affitto per fare “Notti magiche”, e gli eredi ci hanno chiesto di sbaraccare il palco e le altre cose accatastate lì. Il terreno era stato messo in vendita. Da quel momento si poteva chiudere in maniera definitiva l’avventura di 27 anni di musica. Allora è nata un’idea, che all’inizio sembrava una follia, poi è diventata sempre più percorribile, grazie all’incoraggiamento e al supporto di un gruppo che si è creato in maniera abbastanza spontanea: abbiamo acquistato il campo».

È stato facile?

«In realtà c’erano vari interessi, perché da questi 150 ulivi si fa un olio buonissimo, come in tutta quest’area del lago, quindi c’erano varie aziende agricole interessate. Ma i proprietari hanno preferito noi, questo è importante dirlo». 

Qual è il progetto, cosa volete fare nell’uliveto?

«L’idea è mettere un palco, fare un teatro e organizzare eventi musicali durante l’anno… Adesso abbiamo i concerti di Natale dedicati alla vocalità, per esempio i Neri per caso questa domenica, poi ci saranno altri appuntamenti in primavera e in estate. In generale, vogliamo implementare il progetto “Notti magiche”, quindi organizzare appuntamenti musicali di vario genere, dalle arie d’opera, al musical, alla musica leggera, al teatro: insomma, rendere questo luogo vivo grazie a una programmazione assidua e di qualità. Poi l’altra cosa che vorremmo fare è abbinare la musica all’arte, perché l’appezzamento si presta a installazioni di arte contemporanea, che si integrino bene con l’ambiente e nel rispetto assoluto della bellezza di Campo».

Wow. Sappiamo che avete anche lanciato la campagna “Adotta un ulivo”… cioè?

«“Adotta un ulivo” è un modo per entrare a far parte di questo progetto, di questo sogno. Chi adotta l’ulivo con un’offerta minima di 1000 euro una tantum, quindi una volta per sempre, adotta uno dei 150 ulivi secolari della tenuta e lo lega al suo nome o a quello di qualcuno che, magari, vuole ricordare o omaggiare. Ai soci sostenitori che adottano l’ulivo sarà dedicato un concerto particolare, godranno di scontistiche o ingressi omaggio e riceveranno una bottiglia di olio quando la raccolta sarà buona come quest’anno. Soprattutto, è un modo per contribuire al progetto Campo Teatro degli Ulivi».

Ok, come si fa?

«Basta scrivere una mail a teatrocampoulivi@gmail.com. Le adozioni saranno aperte a partire da gennaio, perché da quel giorno sarà possibile godere di una detrazione del 30% grazie al Pnrr. L’acquisto del terreno è stato completamente autofinanziato ed è un modo per chiedere una mano alla comunità».

Ok, sembra che le buone notizie esistano a Verona, che i sognatori trovino uno spazio e un po’ di coraggio, che il progetto sia rispettoso dell’ambiente, dell’identità del luogo e dei bisogni della comunità che ci abita. Marchio “Salmone DOC” subito. Anzi, andiamo da loro a prendere lezioni.