Ieri pomeriggio si è tenuta la seconda delle Narrazioni del Tocatì, con Billy Costacurta e Marco Cattaneo, in un dialogo con lo scrittore Pierdomenico Baccalario. Eravamo alla Biblioteca Civica di Verona e gran parte della sala era occupata da bambini, per lo più calciatori e calciatrici di alcune note squadre veronesi. Non sorprende che il tono e l’umorismo si sia prestato molto ad un pubblico così giovane: Costacurta e Cattaneo, infatti, sono autori di un libro per bambini, “Zio billy, il calcio e lo scolapasta”, in cui il protagonista ha il superpotere di snocciolare curiosi aneddoti calcistici a partire da una parola qualsiasi.

Ed è proprio così che si sono susseguite le storie di Messi, Sacchi e altri ancora: col pretesto. Tra una battuta e l’altra il calciatore e il giornalista hanno saputo raccontare storie diverse. Ad esempio, quella di Ibrahimović, che da giovane arrivò a rubare la bici del postino pur di andare agli allenamenti, o la fortuna di Foulke, che nonostante i suoi 150 kg, riuscì a trovare il modo di entrare nella nazionale inglese. Anche i tre relatori, a loro volta, sono riusciti a trovare un pretesto per andare oltre la semplice narrazione. In questo modo, molti bambini hanno partecipato attivamente alla riuscita dell’evento, chi palleggiando con Costacurta, chi interagendo con Cattaneo.

Può forse sorprendere che tra tutti i giochi e gli sport tradizionali del Festival si sia scelto proprio il calcio, considerato spesso e volentieri uno sport accecato da logiche di mercato. Ma ciò di cui si parlava ieri era un calcio che si è messo finalmente a ridere. Costacurta, addirittura, è arrivato a scherzare del proprio rigore sbagliato alla finale della coppa intercontinentale del 2003, mostrando un’autoironia spesso assente nel mondo dell’agonismo.

Anche noi salmoni siamo rimasti sorpresi da quello che stava succedendo: si stava giocando in biblioteca. Tuttavia, non stavamo affatto assistendo ad una carnevalesca sovversione delle istituzioni. Come più volte ha ricordato Giuseppe Giacon, organizzatore del Festival, il gioco è parte integrante di ogni cultura. Questo è il motivo per cui la Biblioteca Civica ha ospitato un evento simile, ma è anche il presupposto dell’apertura di un’intera città ad un numero notevole di giochi, spettacoli, proiezioni, conferenze e molto altro che avranno luogo nei prossimi giorni.

Per concludere, vorremmo che anche questo articolo possa essere una sorta di pretesto per trovarci insieme al Festival. Ad attenderci ci sono tre giornate piene di Tocatì e non accade molto spesso di vedere Verona giocare tutta insieme.