Questa sera al Kroen festeggeremo assieme a Zampa i quindici anni dall’uscita dell’album Lupo Solitario. Come? Con una serata hip-hop che riunirà un sacco di artisti e amici, veronesi e non, e con la distribuzione di 500 copie del vinile di quel disco uscito nel 2004.

Proverò brevemente a spiegarvi perché quello di stasera potrebbe essere un immancabile evento storico, per voi, per Zampa, per la nostra città e per la musica.

Ho sentito Ale (Alessandro Zampini) qualche giorno fa su Skype per farmi dire due parole sull’evento e subito, subito, mi è stata chiara una cosa: il suo desiderio più grande è che l’evento non risulti una festa celebrativa della sua persona o del suo disco. Stasera al Kroen ci ritroveremo per celebrare quindici anni di musica rap a Verona: amicizie, strade che si incrociano, persone che si incontrano e poi si allontanano tra le vicissitudini della vita di ognuno. 

Insomma: se sei stato un rapper o hai ascoltato rap negli ultimi vent’anni, stasera, al Kroen, dovresti esserci. Dovresti esserci per bere birrette ascoltando buona musica, ma anche per guardarti indietro e vedere cos’è stato, chi eri quando è uscito quel disco e chi sei ora.

Io ricordo, ricordo bene, quando ho scaricato da eMule Lupo Solitario, nel 2004 (scusa Zampa, stasera comprerò il vinile). Il rap italiano era in un momento abbastanza oscuro, dopo gli anni ‘90 con Neffa, gli Articolo 31, i Sottotono, i Colle der Fomento – e altre pietre miliari che orbitavano attorno agli ambienti dei centri sociali – ci sono stati alcuni anni in cui era difficile riconoscere una vera scuola italiana, dove tutto sembrava non poter esplodere di nuovo, l’apice sembrava essere ormai passato. 

In questo clima quasi silenzioso ecco uscire nell’arco di alcuni anni artisti e album che sono diventati dei classici a tutti gli effetti: da Classe ‘73 di Bassi Maestro nel 2003 a MiFist dei Club Dogo, da 60hz di DjShocca a, appunto, Lupo Solitario di Zampa – anche se l’elenco potrebbe continuare.

Da lì ai successivi anni, dal 2006 al 2010 l’hip-hop è lentamente esploso e ora è il genere più ascoltato in tutte le classifiche, mondiali e italiane.

Ma nel 2004 era diverso. Nel 2004 ancora se ascoltavi hip-hop ti prendevano in giro, o come minimo ti guardavo storto. Nel 2004 eravamo ancora in pochi ad ascoltarlo – non avevamo Instagram, tutto passava dai forum, dal Vibra a Verona e dai contatti diretti con gli amici. 

Quel giorno, ricordo bene, ho scaricato The Blueprint di Jay-Z e Lupo Solitario di Zampa… mi era piaciuto di più Lupo Solitario. Il disco è scritto di getto, rabbioso, e di un potente ma solenne istinto animale, ma per darvi un’idea dell’entità del progetto vi basti sapere che quando giravo per l’Italia e dicevo che ero di Verona, abbattuti i primi luoghi comuni, mi si chiedeva spesso se conoscessi Zampa.

La storia del rap italiano sapete tutti com’è andata, la storia di Zampa è come quella di tutti noi. Ha fatto altri album, bellissimi, ha viaggiato molto, ha sperimentato e non ha mai smesso di dedicarsi anima, corpo e istinto alla musica assieme a tutti i butei. 

L’evento di stasera sigla un momento importante in un pezzo di storia di tutti noi, ci parla di quando eravamo ragazzetti che scaricavano la musica da eMule ascoltando quei dischi a ripetizione fino ad ora, che siamo grandi, e stampiamo il vinile di quel disco, perché siamo diventati persone serie.

L’evento di stasera, poi, è una festa per la città. Un grande gruppo di amici che si riunisce dopo tanto tempo, dagli artisti veronesi (e non solo) che saranno sul palco a Tannen Records (con Mother Tongue) che ha stampato il disco, al Kroen che ospita una serata pazzesca come questa.

Come ricordiamo noi Salmoni, a Verona non c’è proprio un ca**o da fare! 

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