La rubrica di Salmon che parla DI, AL e CON quello strano organo pulsante che sta tra le branchie e la vescica natatoria e spesso confonde le acque limpide del mare interiore.

Da pinna a pinna, da branchia a branchia,

sempre Vostra

Salmona Pastura

salmonapastura@gmail.com

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Se c’è una cosa che ti fa davvero capire che il tempo sta scorrendo e una nuova stagione dell’anno e della vita si sta facendo avanti, è la prevalenza di bianco cui ci si imbatte il lunedì mattina quando entri su Fishbook.
(Credo lo abbiate anche voi umani, no? Quel social network su cui ognuno dice la sua, commenta quel che dicono gli altri e pubblica tante foto, case, libri, hashtag, fogli di giornale.)

È del tutto inevitabile per noi- che pian piano ci avviciniamo all’età adulta- superare indenni una primavera senza l’arrivo della temutissima PARTECIPAZIONE. Perché se non è la cugina di terzo grado, è il compagno di liceo; se non è la collega, è uno del calcetto: coi primi (o secondi) caldi c’è sempre qualcuno che decide di sposarsi.
Le modalità con cui l’incudine matrimoniale altrui può impattare con la nostra vita salmonide sono molteplici, a seconda del grado di coinvolgimento e di parentela con i nubendi e delle loro propensione alla festa. E’ chiaro, quindi, che se la sposa è tua sorella o la tua migliore amica, il matrimonio salmonide in questione sarà almeno al 50% nelle tue mani perchè dovrai assistere la futura Signora in Bianco nella scelta di abito, fiori, palette colori, impaginazione inviti, ecc … visto che il merluzzo che sposerà non avrà la benchè minima pazienza per accompagnarla al Flover per decidere se mettere calendule o margherite nei centrotavola.
Diversa cosa avviene se invece sei tu, mio caro Salmoncello, ad essere il migliore amico del nubendo: non andrete da Ronca Sposi a scegliere l’abito, forse al massimo lo accompagnerai (con la scorta di fidanzata e suocera) a fare gli assaggi al ristorante e dopo il terzo microboccone di risotto alle fragole su letto di asparagi ti farai coraggio e chiederai quello su cui tutta la compagnia di interroga: “S, ma.. c’è l’Open bar!?”.
Ma se invece, come nella maggior parte degli inviti succede, non sei fratello/testimone/migliore amic* dei futuri coniugi, il matrimonio assumerà un altro importantissimo significato: FESTON!
Questo ha una specifica accezione che non fa assomigliare la festa di nozze a nessun altra festa, perché il matrimonio (a meno che non sia il tuo, ovviamente) è una di quelle occasioni in cui “vale tutto”. Il motivo è presto detto: perché ci si apparecchia a festa facendosi bellissimi, ci si può sbronzare, si può piangere, ridere, ballare dissennatamente e fare i pazzi giustificando qualsiasi cosa con l’emozione per l’amore che gira nell’aria. Per dirla come la direste voi, pesciolini dell’underwater veronese: ai matrimoni (specialmente se ben conditi dall’alcol) c’è sempre del gran “boresso”*. Finisce così che la cugina di terzo grado dello sposo venga sorpresa a limonare sui divanetti con il compagno di università della sposa, con il beneplacito della nonna di lei che “non sa chi sia quel bel butel con so neoda”, ma tanto è già al sesto prosecco e allora vale tutto.
Quindi, miei amati pesciolini, a meno che non sia vostra sorella a sposarsi e dobbiate badare a vostro padre perché non gli venga un colpo al cuore mentre lei attraversa a grandi passi la navata, GODETEVI tutti i matrimoni a cui partecipate perché sono un’ottima occasione per combinare guai … ma soprattutto perché – occhio!- prima o poi potrebbe toccare a voi.

 

SALMONA PASTURA 

 

*Sensazione di scemità, entusiasmo e stupideria incosciente che prende come un solletico e lascia addosso un senso di leggerezza.