Tutta colpa del coronavirus se ora siamo costretti a fermarci e a pensare.

Colpa del COVID-19 se ci obbligano a stare chiusi in casa, come quando da piccoli i nostri genitori ci mettevano in castigo e ci suggerivano di riflettere sul malanno fatto, e noi tristi e pentiti con qualche lacrimuccia diventavamo minuto dopo minuto, in quella scenetta da castigo apocalittico, un poco più consapevoli.

In fondo è vero, l’avevamo fatta grossa. Quindi, quale migliore occasione se non questa reclusione per studiare, approfondire, riflettere sui nostri errori da terrestri incuranti e golosi? Inevitabile scrivere almeno un piccolo punto di vista, una banale riflessione su questo patatràc che stiamo vivendo. Grande momento storico dove il mondo intero ne è protagonista tra accuse e scuse. Dopo una breve introduzione, utile per contestualizzare questo singolare periodo storico che stiamo vivendo, vorrei continuare il mio racconto da “Salmona della Sicilia Occidentale in quarantena”.

Nonostante l’isolamento sto lavorando incessantemente al progetto che più mi sta a cuore. Sou a domicilio, la nostra scuola di architettura. Con i ragazzi ci diamo appuntamento una volta a settimana in video chat per continuare il programma dell’anno. Sono argomenti che ci riguardano da vicino e ci dispiace dunque non poter proseguire, solo per colpa del coronavirus. Per spiegarvi bene cosa intendo per “scuola di architettura” e dunque, concetto di “domicilio”, faccio un passo indietro e vi racconto, in due parole che cos’è SOU – Scuola di architettura per bambini.

Questo progetto nasce quattro anni fa da un’idea di Andrea Bartoli e Florinda Saieva, fondatori di Farm Cultural Park. La scuola prende il nome da Sou Fujimoto, architetto giapponese, noto per essere uno dei principali progettisti di architettura contemporanea. Sou si svolge una volta a settimana negli spazi di Farm. A tenere le lezioni pomeridiane, sono sempre docenti diversi. Invitiamo architetti, artisti e creativi locali e non, che a seconda del tema annuale preparano un modulo da presentare ai bambini. Gli iscritti alla scuola hanno un’età compresa tra gli 8 e gli 12 anni. Le lezioni sono affiancate da un team di tutor esperi. La scuola promuove attività educative legate all’urbanistica, all’architettura, all’ambiente, all’agricoltura urbana e alla costruzione di comunità tramite laboratori creativi. Da ottobre 2019 inizia il “domicilio”. Dando il via a questo spin-off, adesso svolgiamo lezioni di architettura anche nelle scuole, in orario extra scolastico. Questo per dare la possibilità ad un maggior numero di ragazzi di partecipare ai nostri corsi. Sou a domicilio comprende un percorso formativo annuo che si divide in tre fasi: analisi del territorio, progettazione partecipata ed autocostruzione. Quest’anno sono due le scuole attive nel progetto. L’ I.C. Statale Agrigento Centro con il quale stiamo progettando la riqualificazione di un parco pubblico, Villa Lizzi, attualmente in stato di abbandono. Mentre a Favara, presso l’ I.C. Bersagliere Urso – Mendola, stiamo dando una nuova vita al giardino della scuola stessa. Sou a domicilio è un nuovo metodo di insegnamento basato a sensibilizzare i bambini e le loro famiglie al rispetto ed avvicinarli sempre più al senso di appartenenza per la loro terra. Durante le lezioni, che si svolgono in parte all’aperto, parliamo di rigenerazione urbana e di spazio pubblico condiviso. Affrontiamo il tema delle periferie e ci interroghiamo sul come e perché si formano le comunità. Abbiamo introdotto un nuovo metodo per parlare di educazione civica associata alla bellezza. Insomma, c’è un sacco di lavoro che mi riempie di soddisfazione.

Lo scopo di questa rubrica è quello di andare sempre più in profondità e parlarvi dei miei mini amici e di come, passo dopo passo stanno cambiando le cose, senza quasi nemmeno accorgersene.

Buona quarantena a tutti.

#IORESTOACASA e scrivo salmonate.

Alla prossima.

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