Ecco gli ultimi due commenti ai film del Film Festival della Lessinia. Film che abbiamo già commentato, ma con Salmoni differenti. Avevamo anche commentato nella prima tornata di recensioni anche “A Yak in classroom” che ha vinto poi il Lessinia d’Oro.
Qu’importe si les bêtes meurent / Che importa se le capre muoiono / Sofia Alaoui / Francia, Marocco / 2019 / 22 min
di Mattia
Il film marocchino presentato all’ultimo Sundance è un gioco di contraddizioni che, tra ombre e luci, conduce lo spettatore in un territorio vergine, ribaltando i canoni di una modalità di fare cinema etnico, indipendente nel senso più stretto del termine.
Tra cinema e metacinema, la domanda è posta allo spettatore sul suo stesso modo di attraversare la contraddizione: a che punto siamo nella risoluzione del nostro contrasto personale? Quanto ha senso spendersi in questo senso?
La regista, dal tratto spiccatamente sperimentale, porta la fine delle certezze al paradosso assoluto provocando un misto di straniamento, eccitazione e grottesco. La fede incrollabile dell’uomo contro la vita ultraterrena e la sua accettazione (qui impersonata dall’unico personaggio femminile).
Anche la messa in scena vive di contraddizione che tendono a produrre un amalgama soddisfacente e a cui è possibile dare credito, cosa non scontata quando ci si arrischia in territori così poco battuti.
Il finale aperto lascia insoluto l’interrogativo: come riparte il mondo dopo una fine che è un inizio?
Prazer, Camaradas! / Piacere, compagni!/ José Filipe Costa / Portogallo / 2019 / 106 min
di Celeste
