Ecco gli ultimi due commenti ai film del Film Festival della Lessinia. Film che abbiamo già commentato, ma con Salmoni differenti. Avevamo anche commentato nella prima tornata di recensioni anche “A Yak in classroom” che ha vinto poi il Lessinia d’Oro.

Qu’importe si les bêtes meurent / Che importa se le capre muoiono / Sofia Alaoui / Francia, Marocco / 2019 / 22 min

di Mattia

Il film marocchino presentato all’ultimo Sundance è un gioco di contraddizioni che, tra ombre e luci, conduce lo spettatore in un territorio vergine, ribaltando i canoni di una modalità di fare cinema etnico, indipendente nel senso più stretto del termine.

Tra cinema e metacinema, la domanda è posta allo spettatore sul suo stesso modo di attraversare la contraddizione: a che punto siamo nella risoluzione del nostro contrasto personale? Quanto ha senso spendersi in questo senso?

La regista, dal tratto spiccatamente sperimentale, porta la fine delle certezze al paradosso assoluto provocando un misto di straniamento, eccitazione e grottesco. La fede incrollabile dell’uomo contro la vita ultraterrena e la sua accettazione (qui impersonata dall’unico personaggio femminile).

Anche la messa in scena vive di contraddizione che tendono a produrre un amalgama soddisfacente e a cui è possibile dare credito, cosa non scontata quando ci si arrischia in territori così poco battuti.

Il finale aperto lascia insoluto l’interrogativo: come riparte il mondo dopo una fine che è un inizio?

 

Prazer, Camaradas! / Piacere, compagni!/ José Filipe Costa / Portogallo / 2019 / 106 min

di Celeste

Nasci da incendiario, muori in un incendio.
La rivoluzione non ha età e il sogno, qualcosa per cui si ha vissuto, resta.
José Filipe Costa restituisce lo spazio dello slancio a chi ancora arde dei giorni della comune, della rivoluzione, del sogno. Della liberazione dei costumi sessuali come chiave della liberazione del corpo e del godimento contro l’oppressione di un regime autoritario. Liberarsi nei propri corpi per liberare i propri spiriti. I corpi che furono giovani e liberi ancora seguono il suono della musica, il richiamo dell’istinto migliore.
Prazer, Camaradas! è la speranza di finire senza aver mai smesso.
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