Ciao salmoni! In vista della proiezione del documentario Infinito. L’universo di Luigi Ghirri che si terrà il 18 gennaio alle 21 al cinema Kappadue, è utile fare una breve intro alla sua immensa opera!

Luigi Ghirri nasce a Scandiano (Reggio Emilia) nel 1943 e inizia a fare fotografie a partire dagli anni Settanta. Diventa fotografo di fama internazionale dopo aver lasciato la sua professione di geometra che ha definito la sua concezione di paesaggio e ambiente.

Dagli anni Ottanta si concentra invece su ritratti della Pianura Padana, i territori della (mitica, misteriosa e mistica) bassa veronese che si estende tra le provincie di Mantova e Verona, fino alla campagna emiliana. Ha esposto sia in Italia che all’estero: da Los Angeles a Legnago, da New York a Caltagirone. Nelle sue fotografie è il cielo pieno di nuvole a fare da protagonista, dove i colori sono pastello e la provincia diventa il punto privilegiato da cui osservare il mondo. I paesaggi di Ghirri diventano una geografia dei sentimenti, la marginalità della provincia assume nuovi significati di grazia, malinconia e imprecisione. La sua è una poetica del meraviglioso che dimora nella semplicità e quotidianità, in cui lo spazio è desolato, ma infinito e la luce si fa fioca, ma piena di senso. Si vedono così campi, fiumi, fossi, piazzette deserte, vecchie cascine avvolte dalla nebbia, ma anche malinconiche spiagge emiliane ed alcuni scatti del sud Italia e di viaggi all’estero. I suoi paesaggi diventano quasi metafisici, lasciano trapelare significati altri e più profondi.

Il documentario Infinito. L’universo di Luigi Ghirri è una vera e propria immersione nel mondo dell’artista, è un’indagine dell’uomo e del fotografo.

Il film del regista Matteo Parisini affianca alle parole scritte del fotografo, rese tramite la voce fuoricampo dell’attore Stefano Accorsi, le testimonianze di alcune figure che hanno collaborato con lui. Sono infatti numerose le personalità artistiche che lo hanno affiancato nella vita e nel lavoro. Tra loro gli artisti concettuali Davide Benati e Francesco Guerzoni, il primo stampatore Arrigo Ghi e lo storico dell’arte Arturo Carlo Quintavalle. Tra le testimonianze anche quella dell’amico Massimo Zamboni, musicista del gruppo CCCP, con cui ha anche collaborato (si veda l’immagine pazzesca in copertina del loro ultimo super album Epica Etica Etnica Pathos). Fondamentali sono le parole dei familiari che rimandano alla dimensione più intima del fotografo. Il pensiero di Ghirri si relaziona continuamente alle immagini e video inediti provenienti dall’Archivio Eredi Ghirri.

Infinito, come tutta l’opera di Ghirri, invita a non limitare lo sguardo e a non porsi confini.

Ed è proprio questo che fanno i veri salmoni: andare controcorrente verso l’infinito e oltreee! Quindi forza, accorrete!

La proiezione si terrà il 18 gennaio presso il cinema Kappadue grazie al lavoro dei grandissimi cinema verona, circolo del cinema, urbs picta e fonderia 209.

Per non farci mancare nulla in sala sarà presente il regista Matteo Parisini e la curatrice della sua opera Adele Ghirri, figlia del fotografo.