di: Aurora Lezzi

Avete presente quei locali bui dove non capisci bene quel che accade, la musica pompa dalla consolle alle casse fino ad arrivare nelle orecchie e nello stomaco a volumi esagerati, le luci sono soffuse e i flash vi abbagliano gli occhi?

No, non è l’underground di Berlino, è Verona.

Chi è che permette queste situazioni tipiche berlinesi nei tranquilli e silenziosi locali di Verona?

Si tratta del dinamico duo di djs e producers Zeitreise, e noi non potevamo che andargli a domandare come riescono a creare tutto questo. Li abbiamo notati al The Factory durante una delle loro serate live e il loro mixare questi pezzi folli e graffianti alla consolle ci ha completamente stregati.

Presentatevi, siamo curiosi di sapere chi siete!

I: Siamo Federico e Irene, in arte Zeitreise, e siamo una coppia sia nella vita sia artisticamente. Condividiamo una smisurata passione per la musica e per il mondo dell’arte in generale.

Avendo questi punti in comune ci siamo conosciuti in una delle nostre esibizioni individuali ed è stato facile creare una forte sinergia tra noi.

E la passione per questo flow e questo stile musicale tipico di Berlino? Da dove viene fuori?

F: Più che un interesse per un preciso genere musicale, ci piace focalizzarci sulla ricerca di un modo di fare musica e vogliamo proporre uno stile che ci rappresenta. Il nostro interesse nasce, quindi, dall’amore sconfinato che proviamo per la musica e dalla cura che ogni giorno abbiamo nel cercare di raffinare il nostro stile affinché possa rappresentarci al meglio.

Qual è il significato del nome?

I: Zeitreise è una parola tedesca che in italiano significa “viaggio nel tempo”. Abbiamo scelto questo nome perché fa riferimento allo stile che abbiamo cercato di far crescere negli anni, sia individualmente che come duo. Questo progetto è nato in una fase della nostra vita che si presenta ciclicamente e nella quale cerchiamo nuove ispirazioni musicali che possano alimentare la nostra curiosità.

F: In una di queste fasi dovevamo dare un nome al flusso di eventi che ha portato alla nascita del progetto e in quel periodo ci trovavamo a Berlino. Le vibrazioni di quella città sono state di ispirazione quindi abbiamo pensato di renderle omaggio con un nome in lingua tedesca.

Come avviene la ricerca accurata dei pezzi da selezionare e suonare alle vostre serate?

F: La ricerca dei brani è un incessante processo di ascolti giornaliero in cui esploriamo il vasto panorama di artisti indipendenti e cerchiamo di curare il nostro suono nelle produzioni musicali. La chiave di ricerca è semplicemente proporre brani che al meglio ci rappresentano e possano essere utilizzati quando è necessario per comunicare quello che proviamo.

Per quanto riguarda i dj-set cercate voi le date dove suonare oppure venite contattati?

I: In un panorama in cui molto spesso nei locali governano quasi incontestati mediocrità e cattivo gusto, andiamo a proporci personalmente. Allo stesso tempo chi ci ha compresi e condivide la nostra idea di proporre musica ci chiama con regolarità.

Quando nel 2021 ci siamo trasferiti nella periferia di Verona ci siamo esibiti in un locale del posto, quello che prima era il Caffè Venier, dove abbiamo conosciuto Marco Cordioli che adesso ogni tanto suona con noi.

 

Quindi tu, Marco, sei un’aggiunta casuale e non sempre presente. Qual è il tuo ruolo quando ti aggiungi a loro?

M: Sì, io non faccio parte del progetto ma mi diverto a suonare con loro durante le serate facendo un qualcosa di diverso. La collaborazione nasce perché loro avevano già il progetto Zeitreise, mi piacevano le loro sonorità dark, quel periodo scuro della new wave anni 70 e 80 tipico dei locali underground. Quando lavoravo lì, li abbiamo inseriti nelle serate live del locale. È venuto fuori che suonavo anche io e quando hanno espresso il desiderio di contaminare il loro dj-set con dello strumentale, una sera ho portato la chitarra e dal nulla abbiamo fatto una prova dal vivo lì su due piedi. Ci siamo trovati bene perché il mio stile con pedali e sonorità forti si mescola bene al loro: faccio interventi solisti con reef dalle sonorità distorte, acide e molto dark. Dopo questa prova da “buona la prima”, abbiamo suonato in locali dove potevamo funzionare bene, come il Malacarne e il BastianContrario.

Che conosciate l’ambiente o meno, che siate dei clubber o no, se ascolterete dal vivo questo mix potentissimo, parola di Salmoni: sarà difficile stare fermi.

Proprio per questo motivo, aspettiamo intrepidi un’altra data dove ad esibirsi ci saranno loro così, senza prendere un aereo o una macchina del tempo, ci potremo catapultare nella Berlino degli anni ’80.