SALMONE SURGELATO - Gazzelle & Superbattito Tour

 

(La giusta dose di musica a tranci da conservare durante il mese)
Sarà che in tempi di crisi c’è bisogno di mettere da parte più cose possibili, per questo e per altri mille motivi futili, vi consigliamo un disco ogni mese da stivare con cura vicino alle conserve della nonna!

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Ci sono un sacco di uscite nuove in questo mese. Ho poco tempo, il fatto che Renzi abbia citato “Brunori Sas” o la notizia che Fibra condurrà “Back2Back” su Radio 2, e mi sento particolarmente scosso. In tutto ciò, onestamente sto ancora cercando di capire il senso del nuovo disco di Vasco Brondi. Uno scenario quasi apocalittico, una svogliatezza impressionante che domina il mio corpo, quasi quanto i miei peli. Un mix dal gusto amaro, come un Braulio solitario dopo 8 gin tonic. Sono 8 come i gin tonic, le tracce che compongono il primo lavoro di “GAZZELLE”.
Inizio l’ascolto in colonna all’altezza dell’Ospedale di Borgo Trento con “Non sei tu”. La classica storia d’amore finita male, con la tua voglia di bere anche il sudore, con lei probabilmente che ora sta limonando a vortice in qualche locale, e tu ebbro, facendo roteare il bicchiere, ti “impezzi” da solo, ricordando quello che c’era ed ora è delicatamente finito.

Sinceramente non mi ha fatto ricordare nulla del mio passato, dopo i primi 3,19 del disco non sono ancora riuscito a svoltare verso il caffè Trento. Arriva il momento di “Quella te”, qui c’è troppo di “Calcutta”: non vuole essere una critica, una semplice costatazione. Bene che ci siano altri a prendere questo filone, bene che io sia ancora in colonna, insomma bene per un sacco di cose. Se non siete ancora stanchi, se realmente volete ascoltare questo disco, “con la felpa sporca della sera prima" citando appunto “Gazzelle”, arriva il turno in ordine di “Zucchero filato, Meltinpot e Balena” . Insieme a loro arriva anche tutto l’amore per il synth-pop. Lievi richiami ad un disco bellissimo di “Breakbot”, sonorità romantiche, alle volte strazianti, ma alla fine quando si è in levare comunque un po’ di gioia rimane. Arriviamo alle ultime tre tracce, un pelo scossi, con la lacrimuccia che scende, immaginando di essere vestiti con una tutona “ellesse” dai colori fluo, pronti a cercare parka usati al mercatino vintage di Piazzola sul Brenta. Mi presto ad ascoltare con lo stesso rigore proposto dal disco “Démodé, Nmrpm e Greta”. Qui c’è tanto materiale, se volete riusare qualche frase per riconquistare il vostro amore perduto o se volete arricchire qualche vostra foto inutile nei social. Arrivato a casa, arrivato alla fine di questo disco. “Gazzelle” piace, piace molto al pubblico, lo dimostrano le date, lo dimostrano i suoi testi e la fan base che sta velocemente crescendo. Non c’è nulla di sconvolgente, ma quello che c’è ha un senso. Facile, veloce, preciso. Lo si consuma rapidamente, ma vi consiglio di riascoltarlo.

Ascoltarlo non vi renderà più tristi e nemmeno più felice. È molto facile da apprezzare ma anche molto semplice criticarlo. Se però osannate artisti simili già affermati, se siete immobili da giorni ad aspettare l’uscita del calendario artistico del “Mi-Ami”, se veramente vi piace rollarvi le sigarette sull’erba con i jeans e le vans nere, allora non rompete il cazzo, dategli una possibilità ed ascoltatelo attentamente.

Tommy in Salmon 

 

Tracklist:
https://play.spotify.com/artist/7KFOc3T4Xo8DVZt4PWw2qN
1. Non sei tu
2. Quella te
3. Zucchero filato
4. Meltinpot
5. Balena
6. Démodé
7. Nmrpm
8. Greta

Se volete ascoltarlo dal vivo, qui le date in continuo aggiornamento del tour:

 

mha non lo so

 

 


SALMONE SURGELATO - Disco del mese BONOBO “Migration”

 

(La giusta dose di musica a tranci da conservare durante il mese)
Sarà che in tempi di crisi c’è bisogno di mettere da parte più cose possibili, per questo e per altri mille motivi futili, vi consigliamo un disco ogni mese da stivare con cura vicino alle conserve della nonna!

 

L’inizio del 2017, musicalmente parlando non ha smosso nemmeno il cane del mio vicino di casa con i botti a cavallo del 31. L’unica data degna di nota da salvarsi nel vostro google calendar miseramente vuoto è quella del 13 Gennaio. Vi starete chiedendo perché. Ci rimarrei di merda se lo faceste sul serio, poiché dal titolo si capisce il motivo, come si capisce che le mie parole sono una inutile perdita di tempo per Voi, ma credetemi lo sono più per me, tanto so già tutto dell’artista in questione. Siccome però la redazione mi chiede di essere meno cinico, di aiutarvi, di darvi una mano, facciamo finta di generare un sano e inutile entusiasmo per quanto vi dirò ora. Simon Green, conosciuto come “BONOBO”, il prossimo 13 Gennaio rilascerà il suo nuovo album, dal titolo “Migration”. Aspettavamo da tempo un nuovo album dell’artista in questione? Sinceramente non lo so, boh, forse si, o semplicemente va bene comunque, perché a mio gusto (il vostro non mi interessa minimamente) è una delle poche novità interessanti di questo decennio vissuto privo di ogni gioia. Sono passati quattro anni, dico quattro anni da “The North Borders”, quindi direi che il tempo è maturo per riempire nuovamente la casella delle notifiche di “Spotify”.
Subito dopo l’annuncio, il disco è stato anticipato dal primo singolo “Kerala” che avrete sicuramente condiviso sulle vostre bacheche senza capirne il motivo o conoscere l’artista del quale abbiamo appena parlato.

 

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Dodici tracce con tre featuring di livello, per una miscela calda ed esplosiva tra future pop, nu jazz, trip hop, elettronica e downtempo. Mi farebbe davvero piacere raccontarvi i suoi inizi dal 1999 ad oggi, ma siccome non vengo pagato per rendervi edotti in materia musicale direi che è già abbastanza quello che vi ho scritto fino ad oggi.

1. Migration

2. Break Apart [ft. Rhye]

3. Outlier

4. Grains

5. Second Sun

6. Surface [ft. Nicole Miglis]

7. Bambro Koyo Ganda [ft. Innov Gnawa]

8. Kerala

9. Ontario

10. No Reason [ft. Nick Murphy]

11. 7th Sevens

12. Figures

Ovviamente lo potrete trovate in tutti i maggiori store online. Il 13 marzo suonerà al Fabrique di Milano. So che tanto non ci andrete, perché siete leoni musicali da schermo, poi alla fine le cose belle non vi interessano. Quindi ascoltatelo, almeno quello, se non vi fondono i neuroni per il sacrificio richiesto.
State bene.

Tommy in Salmon

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