RAL 3022 ROSA SALMONE #07 - E il corteggiar m'è dolce in questo mare (seconda parte)

 

La rubrica di Salmon che parla DI, AL e CON quello strano organo pulsante che sta tra le branchie e la vescica natatoria e spesso confonde le acque limpide del mare interiore.

Da pinna a pinna, da branchia a branchia,

sempre Vostra

Salmona Pastura

salmonapastura@gmail.com

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La prima puntata la trovate qui.

E allora, pesciolini? Avete fatto esercizio con la ragazza carina del bar? Avete fatto le prove con il vicino d’ombrellone?

Bravi.

Vi avevo promesso di rivelarvi altri piccoli segretucci per superare brillantemente il primo incontro ed entrare da gladiatori nell’arena dell’amore. Allacciate la cintura di sicurezza, scardinate quella di castità e via: si (ri)parte!

  1. Capitolo cadeaux floreale. Nessun essere vaginomunito -che esso sia pesce, rettile, anfibio o umano- sarà mai deluso se l’aspetterete con un fiore tra le mani al vostro appuntamento. Ora, lo so che non siete Luca Sardella, ma è chiaro che il NO alla rosa dell’indiano è CATEGORICO, vero? Piuttosto rubate una margherita dal parchetto, un soffione dall’aiuola o un filo di lavanda dal cespuglio del vicino.
  2. Se vi avventurate a portarla fuori a cena come nelle migliori soao-opera, evitate gli eccessi:

NO ai ristoranti di lusso (soprattutto se non potete permetterveli)

NO al McDonalds, Burger king, kebabbaro (la state ancora corteggiando, quelli verranno dopo, quando sarete intimi)

SI alla ricerca di un posticino semplice, con le tovaglie a quadri e il vino rosso in caraffa in cui mangiare e chiacchierare in pace

In ogni caso, cari salmoni maschi, questa volta toccherà a voi fare i galanti e pagare la cena. Ma fatelo da furbi: fingete di andare in bagno prima del caffè e fermatevi alla cassa.

  1. Dopo le 5W e 1H, una delle regole auree dell’appuntamento è la “ADNT”: argomenti da non toccare. Le paroline magiche che dovete assolutamente cercare di evitare quando state conoscendo qualcuno, in ordine sparso:

- la mamma (es. “Oh, anche mia mamma ha questa borsa!”)

- la mia ex (es. “Si, lo conosco. Ci andavo con la mia ex”)

- il mio stipendio (es. “Ho un lavoro importante, prendo 2500€/mese)

- la mia auto (es. “Ho una Golf XYZ, 300CV, turbo del 2008.. blablabla”)

 

  1. Se tutto va liscio, dopo il caffè e l’ammazzacaffè, dovrebbero esserci i presupposti uno scoppiettante dopocena. Se siete dei latin lover di livello e avete una media di finalizzazione degna di Icardi (che sia a goal che a figli, sta messo bene), mi raccomando di fare in modo che NON sia davvero troppo evidente che quello è un copione già rodato e orchestrato per farvela lanciare con la fionda da Lei, così come da tutte quelle che l’hanno preceduta. Come a dire: se la piccola ostrichetta vuole concedervi la sua perla, lo farà ... ma fatela sentire preziosa.
  2. Che le cose si siano conclude così o cosa, verrà comunque il momento di salutarvi e lì non dovete toppare. Se la accompagnate a casa attendete che rientri, le farà piacere. Se no, chiedetele di avvisarvi del suo arrivo.

Questo vi farà da assist privilegiato per mandarle un messaggio per ringraziarla della serata e dirle che siete stati bene. SPOILER: un messaggio, uno solo. Non ventisette, che alla denuncia per stalking è un attimo.

 

Ecco, credo sia tutto, almeno come armamento base per cominciare. Ora provate e fatemi sapere come va. Per ogni altro dubbio mandatemi una mail, per Voi salmoncini disperati resto a disposizione 24/24.

 

Chiuderò con un appunto a Voi, salmoncine:

se lui fa tutto questo e vi sta realmente facendo la corte come va fatta, lasciatevi andare, santo cielo!

Non vorrete mica fare le platesse surgelate?

SALMONA PASTURA


RAL 3022 ROSA SALMONE #07 - E il corteggiar m'è dolce in questo mare

La rubrica di Salmon che parla DI, AL e CON quello strano organo pulsante che sta tra le branchie e la vescica natatoria e spesso confonde le acque limpide del mare interiore.

Da pinna a pinna, da branchia a branchia,

sempre Vostra

Salmona Pastura

salmonapastura@gmail.com

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Questo mese, miei amati salmoncini, la temperatura si è alzata anche qui nei mari movimentati del sud dove vivo io e - come ogni anno - si assiste allo spettacolo felice del corteggiamento. (Ho detto corteggiamento, non accoppiamento!)
Il cavalluccio marino maschio, ad esempio, si impegna ogni mattina in una “danza nuziale” al sorgere del sole a seguito dalla quale la ballerina prescelta passa dall’arancio sbiadito ad bel color carota fluorescente (che poi sarebbe il loro modo di arrossire, ndr). Se poi il ballo è gradito, i due filano affiatati e complici come Fred Astaire e Ginger Rogers, fino a che non decidono di appartarsi dietro la prima alga … e quel che succede, succede.
Ora mi domando, pesciolini: perché voi no? Cioè dai, ce la fanno i cavallucci marini, che in tutto l’Oceano non brillano certo per essere quelli con la scatola cranica più piena, e voi no? Eh lo so, qualcuno ve lo deve dire.
Cari salmonidi umani, io le sento le ragazze che si lamentano perchè non incontrano qualcuno che le faccia andare in brodo di giuggiole. Ma state tranquilli che zia Salmona è qui apposta per lasciare i sassolini sul vostro cammino e farvi arrivare dritti al secondo appuntamento. E dico secondo, perché forse al primo ci arriviamo tutti, anche solo per curiosità o asfissia, ma è MERITARSI il secondo che fa la differenza. Quindi, prendete carta e penna, perché adesso potrei aprirvi le porte dello stargate che vi traghetterà oltre l’Acheronte del fallimento amoroso.
Andiamo per punti, cari pesciolotti:

1. MAI e ripeto MAI fatevi venire a prendere sotto casa, siate cavalieri e offritevi sempre di andare a prendere la vostra sospirata bella. Se lei per caso non gradisse rivelarvi il suo indirizzo, proponetevi di trovare un punto d’incontro che sia perlomeno equidistante tra i vostri rispettivi punti di partenza.

2. Se non vi incontrate in maniera romanticamente ottocentesca a piedi o in bicicletta, un capitolo va dedicato all’auto.
Musica a palla: NO, sembra non la gradiate sentir parlare.
Canzone alla radio, a tutti e due scappa di canticchiarla: PRENOTA LA CHIESA.
Auto tirata troppo a lucido: NO, crederà sia l’auto di vostro padre che dovete rendere entro mezzanotte
Auto normalmente disordinata: SI, anche lei lo è. Si sentirà compresa e non penserà che vi piacciono più le auto delle donne.
Mano sulla coscia al secondo semaforo: NO, calmatevi.

3. Cosa fare è fondamentale. A meno che non siate riusciti a strapparle un Sì con un specifico pretesto, che perciò dovete assolutamente rispettare, io consiglio di partire già con qualche idea ben chiara in testa.
Quindi:
NO a mercanteggiamenti di mezz’ora a suon di “Decidi tu, no dai tu, no ma dai come vuoi tu,…”
Sì a “Senti, ho pensato una cosa: che ne dici se andiamo .. ?”

4. Siate sorridenti e anche se sapete che i vostri occhi stanno dicendole che è a dir poco meravigliosa con quel vestito e i capelli le stanno benissimo così .. voi respirate, salutatela e scegliete una sola cosa dire, un ciao e un complimento solo, non di più.
Poi, se tutto va bene, le cose dovrbbero venire da sé.

La lista delle cose da fare e dei consigli che vi posso dare è ancora estremamente lunga ed articolata, credo dovremmo riprenderla dopo le vacanze. Nel frattempo esercitatevi su questi pochi e semplici punti. Buon lavoro pesciolini, che l’estate vi sia propizia!

SALMONA PASTURA


RAL3022 ROSA SALMONE #03 - compro-smetti

 
La rubrica di Salmon che parla DI, AL e CON quello strano organo pulsante che sta tra le branchie e la vescica natatoria e spesso confonde le acque limpide del mare interiore.

Da pinna a pinna, da branchia a branchia,

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Salmona Pastura

salmonapastura@gmail.com

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Proprio tre giorni fa, nuotando intorno all’isola di Albarella in cerca di qualche VIP da paparazzare, ho incontrato per caso la mia vecchia amica Ludmilla, una sirena dai capelli rossi che credo Voi Salmoni e Salmone di terra siate abituati a chiamare Ariel. Non so se ricordate la sua storia, ve la faccio breve:
in gioventù la ragazza era parecchio indisciplinata e - contravvenendo alla logica e ai divieti del padre- scese a patti con la peggior cattiva di tutti i mari, barattando la sua voce per un paio di gambe che le avrebbero concesso un giretto sulla terraferma.

 

01_hate legs - Copia

 

Ed è proprio questo il punto interessante.
Ariel è scesa a patti, ha fatto un compromesso in cui ha rinunciato a se stessa in nome di una curiosità, di un capriccio. Poi a Lei è andata bene, per carità, ma se non fosse sempre come nella “versione Disney” delle cose?
Ora, seriamente, parliamone fuor di metafora come è uso tra umani adulti.
Quante volte siamo scesi a compromessi con qualcun* o con noi stessi?
Io credo sia capitato a tutti.

Ve lo dirò chiaramente: nella vita bisogna sudarsi (quasi) tutto e la nobile arte del mercanteggiare vale ed è sacrosanta anche nei rapporti umani, ma compromettersi e “morire a sé stessi” mai. Quindi, se si tratta di andarlo a vedere la domenica al derby con il Porto San Pancrazio o di accompagnarla da Zara in via Mazzini il sabato pomeriggio, passi: fa parte di quella sottile magia chiamata “conciliazione” tra esseri umani, che fin dagli antichi Greci ci viene tramandata.
Ma se vi chiede di contravvenire ai vostri principi morali per amor suo o se - ancora peggio- siete Voi stess* a soffocarvi e a farvi andare bene cose che non vi vanno giù o sulle quali non siete d’accordo, pur di tenervel* (o di accaparrarvel*), allora è un COMPROMESSO. E dai compromessi, molto spesso, si finisce per cavare niente di buono.

 

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Per spiegarla utilizzando il “modo umano” di approcciarsi al mare, potremmo dire che i compromessi si rivelano nel punto in cui si inizia a non toccare più. Un compromesso appeso alle caviglie zavorra l’umano che tenta di prendere il largo e fin tanto che la testa resta fuori dal pelo dell’acqua, la situazione è governabile ma quando si decide procedere ancora verso l’orizzonte, il povero umano inizierà ad ingurgitare generosi sorsi d’acqua salata.
Quindi ecco, miei adorati pesciolini umani, potrà anche succedere che beviate (e tossiate) qualche volta, ma mollate il compromesso prima che vi faccia affogare.
Dimenticavo.
Ludmilla sta ancora col marito e vive sulla terraferma, a Bardolino, dove ogni tanto va a cantare al karaoke tra i turisti olandesi. Ma appena ha un minuto libero imbocca l’autofiume Mincio-Po-Comacchio e corre al mare a sgranchirsi la (ex) pinna caudale, perché, in fondo, non ha mai completamente rinunciato a se stessa ed per questo che si è salvata un po’.

SALMONA PASTURA


RAL 3022 Rosa salmone

 

La rubrica di Salmon che parla DI, AL e CON quello strano organo pulsante che sta tra le branchie e la vescica natatoria e spesso confonde le acque limpide del mare interiore.

Da pinna a pinna, da branchia a branchia,

sempre Vostra

Salmona Pastura

salmonapastura@gmail.com

 

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Fate conto che io vi parli dall’alto di una lunga vita tra i sette mari.

Su e giù per le acque salate e dolci del mondo, ho imparato a conoscere lo slang dei popoli per tentare di capire cosa succede attorno a me. In questi ultimi anni, c’è un termine che ho sentito diffondersi tra i giovani sulle rive dell’Adige e che mi è sembrato illuminante: DISAGIO.

 

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Spesso, anzi spessissimo, sono giovani pescioline ad usare quel termine per descrivere tutta una serie di situazioni ed eventi relativi ai loro coetanei maschi.

Vi porterò qualche esempio:

- disagiati livello base sono quelli che dicono A e poi fanno B: oggi ti presento ai miei, domani non salutarmi se mi vedi al Mala, tra una settimana forse t’amerò. Nulla di troppo grave e mediamente diffusi, si combattono con un bel vaffa al secondo cambio di rotta.

- disagiati che non sanno di esserlo sono gli indecisi, quelli che “ci devo pensare” o ancora peggio i diffusissimi “fai tu”. qui il test è semplice: portalo al bar e vedi in quanto tempo sceglie cosa bere.

- disagiati in 2D, quelli che le donne le preferiscono al telefono, via facebook, instagram, per info e prevendite 348*** ma che al tuo “vabbè, ma quindi ci vediamo?” devono recuperare il cugino adolescente all’Alter o hanno la “cena coi butti”. iscriveteli agli igers.verona e non se ne parla pìù.

- disagiati “notturni”, quelli ti chiamano nel cuore della notte ma mai per dirti “sono sotto casa tua”. Apprezzabili in giovane età, poi basta chè la mattina dopo ci dobbiamo alzare presto e ormai non abbiamo più vent’anni.

- disagiati “pescatori” sono quelli che lanciano pastura a piene mani, che ci provano con te e con la tua amica contemporaneamente, confidando nella legge dei grandi numeri.

- disagiati “chiodo” o più semplicemente “i fissati”. Qualsiasi fissazione ossessiva rappresenta disagio, che essa sia l’Hellas, la palestra, il lavoro o la mamma. Tra questi, menzione d’onore va ai “disagiati supereroe”, cioè i fissati con specifica delega al “salvare il mondo” (vedi volontari su ambulanze ed elicotteri, bagnini, studenti di medicina, machi di varia natura)

- disagiati alla Bob Dylan, altrimenti detti “spocchiosi”, quelli che paiono doverti regalare ossigeno e sangue ogni volta che si disturbano a considerarti. anche meno, grazie.

- disagiati il cui cavallo di battaglia è “ti stavo per chiamare” o il più etereo “ti stavo giusto pensando”: imbonitori da quattro soldi, andate a raccogliere firme contro la droga in piazza Brà, và.

- disagiati affetti da aritmia, cioè quelli riassumibili sotto il cappello del “tu sei perfetta ma io non sono pronto/non è il momento/non è la stagione”, come se fossero ciliegi cui chiedi di fiorire a novembre

- disagiati “I like your style”, cioè quelli a cui piacciono le tamarre e che non si sa perché oggi ronzano attorno a te. insomma quelli che fino ieri andavano al Territorio e da quando non c’è più han smarrito la bussola.

- disagiati “118”, i miei preferiti. Loro sono quelli che nella vita capitano a tutte, sono un passaggio obbligato, uno scotto da pagare alla natura che ti ha fatta femmina e, quindi, inevitabilmente crocerossina. Lui è il classico che col suo essere ammalato di problemi e turbe psicologiche sia reali che immaginarie, finisce per fare chiamare a te l’ambulanza, ma non per ricoverare lui, quanto per salvare te dal prossimo “impazzimento”. Inevitabile, ma cercate di accorgervene prima possibile e fuggite, in sella alla prima ambulanza che passa.

Qualora, quindi, doveste incappare in uno o più di questi segnali, mie amate pescioline d’Adige, DATEVELA A GAMBE e non a lui.

(Oppure sì, concedetevi se vi va, ma poi via di corsa.)

SALMONA PASTURA